Integratori naturali per la prevenzione e il contrasto delle allergie





Si definisce allergia una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive portate da particolari anticorpi nei confronti di sostanze abitualmente innocue, ad esempio pollini, polvere, pelo del gatto...


Gli allergeni sono molto numerosi e possono essere distinti in allergeni di origine animale (acari, forfore animali, larve), di origine vegetale (farine, fibre tessili, lattice, pollini, semi), derivanti da funghi e batteri (antibiotici, enzimi) e chimici (farmaci, coloranti, ecc). Le persone sono esposte agli allergeni principalmente attraverso la via inalatoria o per contatto.


Storia:


I primi a parlare di allergia furono nel 1906 dai pediatri viennesi: Clemens von Pirquet e Béla Schick, che osservarono come il sistema immunitario potesse svolgere anche un ruolo dannoso con risposte alterate dopo la somministrazione di siero eterologo o del vaccino del vaiolo a scopo terapeutico. Pirquet e Schick chiamarono questo fenomeno "allergia", dai vocaboli greco ἄλλος, che vuole dire "altro", ed ἔργον che significa "lavoro".

Inizialmente tutte le forme dell'ipersensibilità furono classificate come allergie, poichè si pensava che fossero tutte causate da un'alterata attivazione del sistema immunitario. Nel 1963, Philip Gell e Robin Coombs proposero un nuovo schema di classificazione che prevedeva quattro tipi di reazioni di ipersensibilità, conosciute come ipersensibilità di grado da I a IV: allergia fu definita la sola ipersensibilità di tipo I.



Caratteristiche principali dell’allergia sono la specificità e la velocità.

Specificità: essendo dovuta a reazione di un tipo di anticorpi la malattia si manifesta esclusivamente in presenza della sostanza verso la quale è diretto l'anticorpo. Sostanze dello stesso genere ma di diversa struttura molecolare generano allergie diverse. Ad esempio, un paziente con un'allergia verso un certo polline non ha sintomi se entra in contatto con pollini di altre famiglie e strutturalmente diversi.

Velocità: la reazione allergica è immediata. Dal momento del contatto con la sostanza allergizzante al momento della manifestazione dei sintomi intercorrono da 5 a 30 minuti (in media 15 minuti).

Cause
dell’allergia:


Fattori Genetici

L'allergia è una malattia influenzata da fattori genetici. Non è però l'anticorpo che viene ereditato, ma solo la generica predisposizione. In altre parole un genitore allergico, ad esempio, al polline potrà avere figli allergici ad acari e nipoti allergici a pelo animale, e così via. Le allergie derivano da alterazioni poligeniche su diversi cromosomi del DNA, si suppone che alcuni di questi siano anche quelli regolatori dell'asma, in entrambi i casi si ha come sintomo l'iperattività bronchiale. La probabilità di sviluppare un'allergia in un bambino in cui entrambi i genitori siano allergici si aggira intorno al 40-60%, con nessun genitore allergico si riduce al 5-10%. Il rischio di sviluppare un'allergia aumenta all'aumentare del numero dei parenti affetti dalla patologia.

Fattori Ambientali

I fattori ambientali giocano un ruolo importante nell'insorgenza dell’allergia. Una recente teoria, denominata "Hygiene Hypothesis", indica nell'eccesso di igiene una delle cause che favoriscono l'insorgere dell'allergia. È dimostrato infatti che un ambiente eccessivamente sterilizzato non è salutare per il sistema immunitario che diviene più prono allo sviluppo di allergie. Fra le varie osservazioni che avallano tale ipotesi si è rilevato che nei bambini che vivono in ambiente rurale o che hanno un gatto in casa (dimostrato nei primi due anni di vita), la probabilità di allergia si riduce in modo significativo. Nei paesi occidentali il precoce utilizzo di antibiotici nei bambini, l'ampio utilizzo di additivi chimici negli alimenti e la loro sterilizzazione, sembrano ritardare lo sviluppo della flora batterica.

La predisposizione allo sviluppo dell'allergia è connessa anche al mese di nascita. In primavera, infatti, i vegetali liberano i propri pollini, mentre in autunno è maggiore la frequenza degli acari, perciò l'esposizione prematura ad uno di questi allergeni comporta maggiori probabilità di uno sviluppo futuro dell'atopia.

Il fumo in gravidanza aumenta le probabilità di insorgenza di asma e patologie respiratorie;mentre non è dimostrato se sia responsabile dello sviluppo di allergie.

Una dieta a base di grassi polinsaturi sembra favorire lo sviluppo dell’allergia.


Una statistica effettuata afferma che siano più colpiti da allergie coloro che appartengono a ceti alti, sono figli unici, vivono in aree urbane e mantengono alti standard igienici.

 



Sintomi:



Le allergie sono caratterizzate da una risposta infiammatoria agli allergeni; locale o sistemica. I sintomi locali tipici sono:

  • Naso: rigonfiamento delle mucose nasali starnuti e scolo liquido (rinite allergica).
  • Occhi: arrossamento e prurito della congiuntiva (congiuntivite allergica).
  • Vie aeree inferiori: irritazione, broncocostrizione, attacchi d'asma.
  • Bocca: la Sindrome Allergica Orale (SAO) si manifesta con prurito e gonfiore alle labbra ed in bocca ( accade soprattutto dopo avere mangiato alcuni tipi di frutta e verdura che presentano allergeni in comune con i pollini)
  • Pelle: dermatite allergica come eczemi, orticaria, neurodermite e dermatite da contatto.
  • Problemi del corpo : diarrea o stitichezza, problemi sessuali e relazionali, rigurgito...


La risposta allergica sistemica è detta "anafilassi": a seconda del livello di severità, può causare reazioni cutanee, broncocostrizione, edema, ipotensione fino allo shock anafilattico con possibile insorgenza di coma, a volte letale.

Gli anticorpi responsabili delle reazioni allergiche sono le "IgE", dette anche "reagine". Il test principale per la diagnosi di allergia è il test cutaneo "prick-test": si somministra una minima quantità di allergene con la cute lievemente scarificata con l'ausilio di particolari lancette: se il paziente ha anticorpi IgE attivi contro un determinato allergene si osserverà una reazione di gonfiore localizzato con prurito (pomfo) in corrispondenza della sostanza cui è allergico il paziente.Un altro test utilizzato è il RAST test (Radio Allergo Sorbent Test) che cerca la IgE direttamente nel sangue.

 

Rimedi:



Non esiste una cura definitiva per le allergie, ma è possibile, una terapia di desensibilizzazione agli allergeni. Una soluzione è rappresentata dal vaccino: fornendo al paziente l'allergene in questione, si favorisce la formazione di IgG che bloccano l'antigene prima dell'adesione alle IgE. Tale terapia è comunemente usata solo per le allergie inalatorie.

Si possono inoltre trattare i sintomi con farmaci che inibiscono i recettori H1 dell'istamina (antistaminici). Per ottenere la massima efficacia, questo genere di medicinale andrebbe somministrato prima dell'esposizione all'allergene.

Sono utilizzati anche farmaci dall'azione antiinfiammatoria,  tra cui il cortisone ("Prednisolone", "Betametasone") che agiscono nell'arco di alcune ore.

Un'altra categoria di farmaci antiallergici sono i cromoni, come sodio cromoglicato e nedocromil, prodotti derivati da una pianta mediterranea (Amni Visnaga) ad applicazione locale, somministrati come collirio o spray nasale o spray aerosol per i bronchi. La loro azione consiste nell'impedire la liberazione di istamina ed altre sostanze irritanti che verrebbero rilasciate da particolari cellule (mastociti) in occasione di stimoli allergici. I cromoni sono il sodio cromoglicato e il più recente sodio nedocromil. Anche questi agiscono se somministrati prima del contatto con l'allergene.  

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