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Le malattie non trasmissibili uccidono prematuramente 16 milioni di vite ogni anno.

E’ necessaria un'azione urgente del governo per ridurre l'impatto delle malattie non trasmissibili (MNT), ed evitare che 16 milioni di persone muoiano prematuramente ogni anno, prima dei 70 anni, a causa di: malattie cardiache, polmonari, ictus, cancro, diabete. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto dell'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità.

"La comunità globale ha la possibilità di cambiare il corso degli eventi" dice direttore generale Margaret Chan, che ha lanciato il "Rapporto globale di stato sulle malattie non trasmissibili 2014". "Investendo pochi dollari US $ 1-3 a persona per anno, i paesi possono ridurre drasticamente le malattie e la morte per malattie non trasmissibili. Nel 2015, ogni paese deve stabilire obiettivi nazionali ed attuare azioni concrete.
In caso contrario, milioni di vite continueranno ad essere perdute troppo presto"

Con dieci  anni di sforzo globale per ridurre le morti premature per malattie non trasmissibili del 25% entro il 2025, il rapporto fornisce una nuova prospettiva. Le morti premature possono essere notevolmente ridotte attraverso politiche di governo che riducono il consumo di tabacco, di alcool, la cattiva alimentazione, l'inattività fisica, e che forniscono una migliore assistenza sanitaria.

Sono necessarie più azioni volte a contenere l'epidemia, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, dove i decessi dovuti a malattie non trasmissibili stanno superando quelli per le malattie infettive.
Quasi tre quarti di tutti i decessi (28 milioni), e l'82% dei 16 milioni di morti premature annue, si verificano in paesi a basso e medio reddito.

Il rapporto OMS prevede le linee base per l'attuazione del "Piano globale d'azione per le malattie non trasmissibili", volto a ridurre il numero di morti premature per malattie non trasmissibili del 25% entro il 2025. Sono 9 gli obiettivi globali correlati a altrettanti
fattori di rischio, tra cui il fumo, l’eccesso di sale, l’inattività fisica, la pressione alta e il consumo di alcool.


I 9 obiettivi globali sono:

Obiettivo 1: una riduzione del 25% del rischio di mortalità prematura da cancro, diabete, malattie respiratorie croniche

Obiettivo 2: una riduzione del 10% del consumo dannoso di alcool

Obiettivo 3: una riduzione del 10% dell’inattività fisica 

Obiettivo 4: una riduzione del 30% dell'assunzione di sale

Obiettivo 5: una riduzione del 30% del consumo di tabacco

Obiettivo 6: una riduzione del 25% dei casi di elevata pressione sanguigna/ipertensione

Obiettivo 7: arrestare l'aumento del diabete e dell'obesità

Obiettivo 8: ricezione da parte di almeno il 50% delle persone in target, della terapia farmacologica e della consulenza per prevenire attacchi di cuore e ictus

Obiettivo 9: disponibilità dell’80% delle tecnologie di base a prezzi accessibili e dei farmaci essenziali, tra cui farmaci generici, necessari per curare le principali malattie non trasmissibili in strutture pubbliche e private

"Il nostro mondo possiede le conoscenze e le risorse per raggiungere gli obiettivi globali entro il 2025" spiega Oleg Chestnov, Vice Direttore Generale per le malattie non trasmissibili e la salute mentale. "Il fallimento degli obiettivi sarebbe inaccettabile.
Se perdiamo questa opportunità di fissare obiettivi nazionali nel 2015 e lavorare per raggiungerli entro il 2025, avremo mancato una delle principali sfide per lo sviluppo nel 21° secolo. "

Il rapporto fornisce interventi ad alto impatto, tra cui: il divieto di tutte le forme di pubblicità del tabacco, la sostituzione dei grassi trans con grassi polinsaturi, il divieto di pubblicità di alcolici, la prevenzione/informazione di attacchi di cuore e ictus, la promozione dell'allattamento al seno, l’attuazione di programmi di sensibilizzazione pubblica sulla dieta e l'attività fisica, la prevenzione del cancro del collo dell'utero attraverso lo screening.
Molti paesi hanno già avuto successo nella realizzazione di alcuni di questi interventi per raggiungere gli obiettivi globali.

Esempi:

In Brasile, il tasso di mortalità è in calo dell’1,8% annuo in parte grazie al miglioramento dell’assistenza sanitaria di base.

La Turchia è stato il primo paese ad attuare tutte le misure per la riduzione del tabacco. Nel 2012, il paese ha aumentato le dimensioni delle etichette di avvertimento sui pacchetti arrivando a coprire il 65% della superficie totale di ogni prodotto del tabacco. Le tasse sul tabacco ora costituiscono l'80% del prezzo totale di vendita al dettaglio, e vi è attualmente un divieto totale della pubblicità del tabacco, promozione e sponsorizzazione a livello nazionale.
Di conseguenza, il paese ha visto una diminuzione del 13,4% dei tassi di fumo rispetto al 2008-2012.

L'Ungheria ha approvato una legge per tassare componenti alimentari e bevande con un elevato rischio per la salute, come lo zucchero, il sale e la caffeina.
Un anno dopo, il 40% dei produttori ha cambiato la formula di prodotto per ridurre gli ingredienti dannosi, le vendite sono diminuite del 27% e la gente ha consumato il 25-35% in meno di prodotti.
    
Argentina, Brasile, Cile, Canada, Messico e Stati Uniti hanno promosso la riduzione del sale nei cibi confezionati e nel pane. L’Argentina, in particolare, ha già raggiunto una riduzione del 25% del contenuto di sale nel pane.

Anche se alcuni paesi stanno facendo progressi verso gli obiettivi globali, la maggior parte sono fuori rotta.
Mentre 167 paesi hanno unità operative nel ministero della salute, i progressi in molti altri paesi, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, sono pressochè inesistenti.

Da dicembre 2013 a oggi solo:

    
70 paesi hanno avuto un piano operativo nazionale in linea con il piano d'azione globale 
    
56 paesi hanno un piano per ridurre l'inattività fisica
    
60 paesi hanno piani nazionali per ridurre le diete non salutari
    
69 paesi hanno un piano per ridurre l'onere del consumo di tabacco
    
66 paesi avevano un piano per ridurre l'uso nocivo di alcool
    
42 paesi hanno sistemi di monitoraggio per riferire sui nove obiettivi globali.

Quando le persone si ammalano e muoiono nel pieno della loro vita, 
il costo del trattamento può essere molto pesante sia per l'individuo sia per il sistema sanitario del paese. L'OMS stima che il costo di ridurre il peso globale delle malattie sia pari a 11,2 miliardi di dollari l'anno: un investimento annuale di US $ 1-3 pro capite.


Fonte: Worldhealth


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