Integratori antiossidanti

Integratori di Vitamine
 
I consumatori italiani considerano la salute un bene irrinunciabile da preservare e, nonostante la crisi economica e finanziaria, dedicano risorse (tempo, denaro) a stili di vita più sani. E’ quanto è emerso dal convegno organizzato a Roma da Business International, che ha delineato una panoramica sul mercato degli integratori alimentari in Europa e in Italia, analizzandone aspetti normativi regolatori, strategie commerciali e di marketing, modelli distributivi.

La maggiore consapevolezza del consumatore circa un corretto stile di vita porta alla scelta ragionata di integratori che affiancano o sostituiscono il farmaco per le problematiche più comuni. Gli integratori alimentari sono cresciuti negli ultimi anni a discapito dei farmaci da banco e continuerà questo trend. Se nel 2011 gli Otc e i Sop pesavano per il 56,4% e gli integratori per il 43,6%, due anni dopo il rapporto è diventato 52,6% a 47,4%.

Da dati Nielsen relativi agli anni 2012-2013, il mercato degli integratori alimentari ha sfiorato i 2 miliardi di euro, con una crescita del 3,3% grazie a 142 milioni di confezioni vendute (+3,6%). Il settore degli integratori è composto da quasi 1300 aziende che producono 6600 marchi con circa 14.000 referenze.

  L’Europa Occidentale, secondo i dati Euromonitor International, rappresentava nel 2011 il quarto mercato mondiale (12,5%) per la vendita di integratori alimentari, dopo Usa (26,2%), Giappone (22,2%), e Cina (12,7%), pari a circa 7,8 miliardi di euro. Con un tasso medio annuale di crescita del 3,2% tra il 2006 e il 2011, l’Europa Occidentale ha sì incrementato le proprie vendite di integratori alimentari, ma non agli stessi ritmi di mercati più dinamici (Stati Uniti 6,8%), Cina (9%) e alcune piazze emergenti dell’America Latina, dell’est Europa e del Medio Oriente (+9,5%). La categoria maggiormente acquistata in Europa è quella delle vitamine. Le farmacie e le parafarmacie, canali tradizionali,  si confermano canali prevalenti (62%). Canali non tradizionali, come Internet iniziano ad assumere un certo rilievo (17%) con un trend in costante crescita.  

Relativamente alla normativa ricordiamo che:

Nel maggio 2012, l’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, dopo aver esaminato migliaia di claim sulla salute presentati dai paesi membri, ha stilato un elenco di 222 indicazioni sulla salute (regolamento europea 432/2012) che possono essere fornite sugli integratori alimentari.


In Italia, per immettere un integratore in commercio, il produttore deve notificare l’etichetta al Ministero della Salute, che valuta l’idoneità del prodotto in termini di ammissibilità degli ingredienti e conformità delle indicazioni presenti sulla confezione. In caso di esito positivo della procedura, il prodotto viene inserito nell’apposito registro degli integratori alimentari. In caso contrario, all’azienda vengono chiesti chiarimenti/aggiunte. Se il prodotto non ottiene l’approvazione ministeriale non può essere immesso sul mercato.


Fonte: Largo Consumo  

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