La medicina moderna e le tecnologie biomediche consentono di allungare durata della vita, e molte persone di 80 anni e più continuano a vivere in modo indipendente.
 
Alexander K. Smith, della University of California, San Francisco, e colleghi hanno esaminato il rapporto tra disabilità ed età.
 
I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti su 8.232 soggetti che hanno partecipato allo studio Health and Retirement (HRS), uno studio longitudinale che valuta nel corso degli anni i cambiamenti nella salute e nello stile di vita in persone di età superiore ai 50 anni. La disabilità è stata definita come “necessità di assistenza in una qualsiasi o più delle sei attività della vita quotidiana, vale a dire: vestirsi, lavarsi, mangiare, andare a o alzarsi dal letto, camminare in una stanza, andare alla toilette”.
 
La prevalenza di disabilità è aumentata significativamente nel corso degli ultimi 2 anni di vita. A 24 mesi prima della morte, il 46% dei partecipanti ha avuto difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane, il 28% ha riportato una disabilità, e il 12% una grave disabilità. Nell'ultimo mese di vita, i numeri erano così cambiati: 68%, 56% e 40%, rispettivamente.
 
La maggior parte dei partecipanti ha avuto difficoltà in particolare a camminare e salire le scale. Secondo gli autori: "Più di un terzo di tutti gli adulti più anziani  ha bisogno di assistenza a seguito di disabilità anni prima della morte, e, in particolare, più di un quarto di due anni prima della morte”.
 
L'età media alla morte dei partecipanti all’analisi è stata di 85,8 anni; le più comuni cause di morte sono state: fragilità (28,1%), insufficienza organica (20,8%), e cancro (18,5%).
 
Gli autori dello studio concludono che: "Coloro che vivono più a lungo rischiano maggiormente la disabilità, e quindi hanno maggiore bisogno di assistenza, mesi o anni prima della morte.E 'importante per il nostro sistema sanitario e per la società conoscere il rapporto tra età e disabilità, così da poter intervenire adeguatamente a supporto”.
 
Fonte: Worldhealth