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Il confronto fra integratori richiede competenze molto approfondite. È tuttavia possibile tracciare alcune linee guida per evitare di utilizzare prodotti di bassa qualità. Tre sono gli aspetti da considerare:


1) il prezzo
2) la quantità
3) la facilità d'assorbimento


1) Il prezzo - occorre riferirsi sempre alla dose mensile, non al costo della confezione. La quantità  può esprimersi in numero di pezzi (per esempio 30 capsule che durano 30 gg se la posologia è di una capsula al giorno) o nel principio attivo (se devo assumere 500 mg di vitamina C al giorno, devo usare 5 capsule di un integratore con 100 mg di vitamina C per capsula).



2) La quantità - il principio attivo, cioè la quantità di sostanza avente l'effetto fisiologico indicato, contenuta nel prodotto.                                                                     



La quantità deve essere sempre valutata con attenzione. Assumere infatti un quantitativo inferiore a quello necessario al fabbisogno (ad esempio, indicato dalla RDA), potrebbe diminuire gli effetti benefici dell'integratore.


Un  trucco  diffuso è quello di esprimere la quantità del composto del principio attivo. È il caso del magnesio. Se nel prodotto compare la quantità di aspartato di magnesio o di pidolato di magnesio, non è facile risalire alla quantità relativa al solo magnesio.



3) La facilità d'assorbimento
- a seconda del prodotto, il principio attivo può essere assorbito in percentuale più o meno alta. È il caso del ferro: l'assorbimento del ferro a livello intestinale, infatti, diminuisce se aumenta  il contenuto di ferro nell'organismo, e viceversa aumenta nel caso opposto.



E' necessario inoltre il rispetto della data di scadenza del prodotto e la corretta conservazione al riparo dalla luce e dall'umidità, fattori che possono alterare i principi attivi contenuti nel prodotto.    



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