Integratori per favorire il sonno 

 
Con il passare degli anni molti uomini e donne riducono le loro ore di sonno, arrivando a dormire in media un'ora e mezza meno quello che facevano a 20 anni. Al risvegliospesso non sono ben riposati, e sono stanchi durante il giorno.
Clifford Saper, dal Beth Israel Deaconess Medical Center (Massachusetts, USA), e colleghi hanno identificato in un modello animale di laboratorio che uno specifico cluster di neuroni sono associati alla regolazione del sonno - il nucleo preottico ventrolaterale, che pare si riduca lentamente quando si invecchia; come risultato di questa modifica biologica, può svilupparsi l’insonnia.
I ricercatori hanno poi valutato un set di dati di quasi 1000 soggetti (età alla morte 89,2 anni; di cui il 71% femmine, 12% con malattia di Alzheimer) iscritti al  Rush Memory and Aging Project.
Di questi partecipanti allo studio, il team ha esaminato 45 cervelli, per valutare se il nucleo preottico ventrolaterale era ancora intatto. I ricercatori hanno riscontrato che meno di questi neuroni si avevano, più il sonno era frammentato e irregolare nella persona nell'ultimo anno di vita. Cervelli con la più grande quantità di neuroni (oltre 6.000) appartenevano a persone con sonno più lungo e ininterrotto.
I ricercatori hanno inoltre rivelato che il legame tra un minor numero di neuroni e meno sonno era ancora più evidente nelle persone che erano morte con la malattia di Alzheimer.
Gli autori dello studio sostengono infine: "La scarsità di neuroni nel nucleo intermedio è accompagnata da frammentazione del sonno negli anziani senza malattia di Alzheimer e ancor più se gravati da questa malattia."
 
Fonte: Worldhealth

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