CELLULE STAMINALI PER PREFENIRE LA PERDITA DI OLFATTO
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Il Dr. James E. Schwob è alla guida di un team di ricercatori all'Università di Tuffs, Scuola di Medicina, che sta studiando il comportamento delle cellule staminali adulte nel contesto della perdita dell'olfatto associata all'invecchiamento. Lo scopo della ricerca è di favorire il mantenimento delle cellule staminali che mantengono integro l'olfatto negli adulti, evitando che si deteriori con l'età. La perdita dell'olfatto può essere il risultato di farmaci, lesioni, malattie o invecchiamento, in tutti i casi influisce sul senso del gusto. Se l'olfatto funziona correttamente funziona, si combina con il senso del gusto per comunicare i
sapori del cibo. La perdita della capacità di percepire gli odori compromette lo stato nutrizionale, riduce la
qualità della vita e mette a rischio la salute e la sicurezza degli anziani. Cell Stem Cell ha recentemente pubblicato uno studio che che suggerisce che è possibile rigenerare le cellule staminali del tessuto nasale nei topi, aumentando il numero di cellule staminali adulte. Le cellule staminali sono specializzate e in grado di generare numerosi tipi di cellule. Le cellule staminali adulte hanno una potenza limitata, mentre quelle embrionali non hanno nessun limite nel replicare i vari tipi di cellule del corpo. Le cellule staminali adulte mantengono e riparano il tessuto in cui si trovano dopo l'infortunio. Ci sono prove a sostegno della guarigione naturale con cellule staminali adulte in una risposta a una ferita.
“Il ripristino diretto delle cellule staminali ha diverse implicazioni per vari tipi di degenerazione associata all'invecchiamento” afferma Jim Schwob, M.D / Ph.D, aggiungendo che “Siamo però ancora lontani dallo sviluppo di terapie basate sul ripristino di cellule staminali”. Ma Schwob è fiducioso che se si possono ripristinare e rigenerare le cellule staminali nell'epitelio olfattivo somministrando il giusto farmaco, sarà possibile anche prevenire il deterioramento dell'olfatto, che può ostacolare la qualità della vita.
Fonte: Tufts University, Health Sciences Campus.
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