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In quale paese si dovrebbe vivere per invecchiare meglio una volta superati i 60 anni? Esiste un modo per misurarlo: l’ AAI (Active Ageing Index), l'indicatore sintetico introdotto dall’Unione Europea per misurare quanto sono funzionali le politiche per gli over 55 e per l'invecchiamento attivo nei diversi paesi.


Da una prima misurazione, in cima alla classifica dei paesi europei dove si invecchia meglio troviamo: Svezia, Danimarca, Regno Unito, Irlanda e Olanda. L'Italia è a metà classifica.


Il 2012 è stato l'anno dell'invecchiamento attivo: in tutti i paesi dell'Unione sono stati numerosissimi gli incontri e gli eventi volti a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di pensare all'aging in modo diverso dal passato. E proprio a distanza di qualche mese dalla chiusura dell'anno, l’Unione Europea, insieme alla Commissione economica per l'Europa delle Nazioni unite, ha presentato un nuovo strumento per misurare e monitorare il grado di invecchiamento attivo nei paesi membri.

L' Active Aging Index è un indice statistico e le quattro macro aree di cui è composto sono: il "livello di occupazione", il "grado di partecipazione nella società", il "quanto si vive questa fase di vita in salute e in modo indipendente e sicuro", la "capacità di invecchiare attivamente".

l'Italia si classifica al 15° posto su 27 Paesi, ma non è omogenea nelle quattro macro aree: mal posizionati relativamente all' "indipendent, healthy and secure living" (19° posto, al primo c'è la Danimarca) e ancora peggio riguardo al "livello di occupazione" (22° posto, il primo posto spetta alla Svezia), mentre ci aggiudichiamo un 2° posto per il "grado di partecipazione sociale" (al 1° l'Irlanda).

Analizziamo meglio questi dati: il 2° posto nel "livello di partecipazione sociale" è da attribuire al fattore "prendersi cura dei figli e dei nipoti". È un'attività che nell'indagine viene presa in considerazione se svolta almeno una volta alla settimana e su questo siamo i migliori in Europa. Rilevante anche "prendersi cura degli anziani e dei parenti non più autosufficienti". Nello svolgimento di attività di volontariato, un altro fattore che compone il "livello di partecipazione sociale", siamo invece perfettamente in media.

Dove invece risultiamo in ritardo rispetto all'invecchiamento attivo? Dovremmo curare maggiormente tre aspetti: l'esercizio fisico, la dimestichezza con le tecnologie informatiche e il life long learning (partecipazione a training, formazione, corsi per invecchiare meglio)

Relativamente all' esercizio fisico, siamo penultimi seguiti solo dai bulgari. Anche nel life long learning (misurato dal criterio:  ecc) siamo ampiamente sotto media, così come nell' uso di internet.

Infine, il livello di occupazione italiano risulta di una decina di punti più basso della media nella classe di età 55-64 anni e addirittura con differenze fino a 40 punti rispetto ai Paesi in cima alla classifica se si guarda alla fascia 60-64 anni. Insomma, c’è ancora molta strada da fare per noi!


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