Integratori antiossidanti



Seta e diamanti non servono solo per realizzare abiti e gioielli preziosi. Da qualche tempo, infatti, vengono impiegati da alcuni
ricercatori per mettere a punto una nuova tecnica per l'imaging biologico.

Le nuove particelle, solo decine di nanometri, fatte di diamanti e rivestite in seta: possono essere iniettate nelle cellule dell’organismo, e grazie alla loro brillantezza se colpite da una particolare tipologia di luce, consentono ai biologi di vedere cosa accade all'interno delle cellule e dunque di comprendere meglio il comportamento cellulare, ad esempio come le cellule reagiscono a un nuovo farmaco.

Un team di ricercatori provenienti da Australia e Stati Uniti descrive questo nuovo materiale ibrido in un articolo pubblicato sulla rivista Biomedical Optics Express.

”Nanodiamanti simili a quelli di questo studio erano stati esplorati in precedenza per i loro usi medici possibili, ma questa è la prima volta che la seta viene impiegata con i nanodiamanti nella realizzazione di un materiale ibrido”, ha detto Asma Khalid dell'Università di Melbourne, che è il principale autore della ricerca. L’idea
di coprire i nanodiamanti con la seta nasce dal fatto che essa è trasparente, flessibile, compatibile con il tessuto biologico e biodegradabile, in modo da non lasciare sottoprodotti nocivi all'interno del corpo. All’interno dell’organismo la seta rimane trasparente, il che significa che non blocca il bagliore dei nanodiamanti. Non solo conserva le proprietà ottiche dei nanodiamanti, ma migliora la loro luminosità da due a quattro volte.

In futuro questi nanodiamanti potrebbero aiutare i ricercatori a combattere le infezioni in zone mirate del corpo. Una sottile pellicola di nanodiamanti, veicolanti farmaci, potrebbe essere impiantata direttamente in una zona infetta, riducendo al minimo l'esposizione del paziente ai farmaci. La seta potrebbe addirittura degradare a una velocità controllata, il che consentirebbe ai medici di monitorare il rilascio di farmaci .



Fonte Worldhealth

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