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  La stampa di parti del corpo umano può sembrare fantascienza ad alcuni individui, ma sta rapidamente diventando una tecnologia della realtà scientifica. La bio stampa deve ancora affrontare alcune sfide tecniche, ma è sulla buona strada. Elaborare il bio inchiostro, farlo aderire a se stesso e ottenere un oggetto in gel stampato si è rivelato difficile soprattutto nella stampa a getto d'inchiostro. Esistono solo alcuni metodi per incollare le gocce di bio inchiostro, con non tutti i metodi funzionano per ogni tipo di cellula, obbligando i ricercatori a elaborare nuove tecniche alternative.
I ricercatori dell'Università di Osaka hanno sviluppato un metodo che consenta alle goccioline bio inchiostro di legarsi tra loro usando un metodo di reticolazione enzimatico.

Il processo di stampa delle strutture / oggetti del tessuto è un processo complesso. Il bio inchiostro deve avere una bassa viscosità per fluire attraverso la stampante, ma deve essere in grado di formare rapidamente un oggetto in gel di alta viscosità quando stampato.
 

L'alginato di sodio è attualmente l'agente principale utilizzato per la gelificazione nella biostampa a getto d'inchiostro, che ha problemi di compatibilità con certi tipi di cellule. Il nuovo metodo che utilizza la mediazione di idrogelazione da un enzima chiamato perossidasi di rafano crea collegamenti incrociati tra gruppi fenil fenilici di polimero aggiunto quando in presenza del perossido di idrogeno ossidante.

 
Questo nuovo metodo è estremamente versatile e ha la potenzialità di raggiungere l'obiettivo di stampare tessuti funzionali 3D completi.
   

Fonte: Worldhealth
 

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