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L'utilizzo di vettori per somministrare farmaci a specifici geni è un approccio che i ricercatori stanno utilizzando per ridurre al minimo gli effetti collaterali del trattamento, in particolare per quanto riguarda il cancro. Ci sono stati diversi portatori minuscoli testati per questo uso come batteri e cellule staminali. I ricercatori sostengono di aver trovato un altro piccolo vettore potenziale di farmaci da utilizzare nel trattamento delle condizioni ginecologiche, lo sperma. Affermano di essere stati in grado di sfruttare il potere natatorio dello sperma per trasportare un farmaco antitumorale direttamente su un tumore cervicale durante i test di laboratorio, come pubblicato sulla rivista di ACS Nano.


Gli scienziati hanno cercato di trovare un modo efficace per curare il cancro prendendo di mira le cellule tumorali con farmaci affrontando le difficoltà e le sfide su più fronti. Ad esempio, i farmaci non viaggiano sempre in profondità, e i farmaci non si diluiscono nei fluidi corporei, o vengono assorbiti anche da altri organi sani.

Nel tentativo di aggirare questi problemi, gli scienziati hanno sviluppato e iniziato a utilizzare altri metodi per il rilascio di farmaci, come il caricamento di farmaci in batteri da utilizzare come un piccolo veicolo di consegna. Alcuni batteri sono hanno la capacità di contenere efficacemente alcuni composti di farmaci e di traghettare i farmaci. Per raggiungere un obiettivo specifico, i microbi possono essere guidati da un campo magnetico o da un altro meccanismo per raggiungere l'obiettivo prefissato, poiché il sistema immunitario può attaccare questi microbi e distruggerli prima che siano in grado di raggiungere l’obiettivo.

Insieme ai colleghi dell'Istituto Leibniz di Dresda, Mariana Medina-Sanchez ha esaminato lo sperma per condurre test sulla ricerca di un'altra forma di cellula semovente da utilizzare come veicolo alternativo ai batteri. Il team ha confezionato un farmaco antitumorale di uso comune chiamato doxorubicina in cellule di sperma bovino che sono state dotate di minuscole imbracature magnetiche. Usando il campo magnetico il motore ibrido spermatico è stato quindi guidato verso un tumore cresciuto in laboratorio di cellule di cancro cervicale. Le braccia sull'imbragatura si aprono quando premono contro il tumore, rilasciando lo spermatozoo, che poi ha nuotato nel tumore, e quindi ha fuso la sua membrana con quella di una cellula cancerosa, rilasciando il farmaco. Usando questo stesso metodo, lo sperma veicolante il farmaco ha ucciso oltre l'80% di una massa cancerosa.

Sono necessari ulteriori studi per garantire che questo nuovo metodo di somministrazione funzioni sugli animali, con l'obiettivo successivo di essere utilizzato sugli esseri umani. I ricercatori sperano che i motori spermatici ibridi abbiano il potenziale per essere usati per trattare tumori e altre malattie nel tratto riproduttivo femminile.

     



 Fonte: American Chemical Society


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