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La capacità di comprendere i discorsi spesso si riduce con l'età: studi precedenti suggeriscono che questo potrebbe essere causato da un indebolimento del sistema uditivo centrale del cervello, responsabile della capacità di una persona di analizzare le sequenze di parole e identificare le caratteristiche acustiche del discorso.

Gavin Bidelman, dell'Università di Memphis (Tennessee, USA), e colleghi hanno arruolato 20 anziani (età 55-75 anni) 10 dei quali erano musicisti, sani, in uno studio in cui a ciascun soggetto è stata fatta indossare una cuffia in un ambiente di laboratorio controllato ed è stato chiesto di identificare suoni del linguaggio casuali.
 Alcuni dei suoni erano suoni vocalici singoli, altri più ambigui, come mix di due suoni che pone una sfida più grande per le capacità di elaborazione uditive per categorizzare correttamente il suono vocale di due suoni.
Durante i cicli di test, i ricercatori hanno registrato l'attività neurale di ciascun partecipante mediante elettroencefalografia (EEG). Questa tecnica di imaging cerebrale misura in misura molto preciso la temporizzazione esatta dell'attività elettrica che si verifica nel cervello in risposta a stimoli esterni. Questo viene visualizzato come forme d'onda sullo schermo del computer. I ricercatori utilizzano questa tecnologia per studiare come il cervello abbia un senso del nostro ambiente acustico complesso e come le  funzioni cognitive invecchino.
I ricercatori hanno osservato che le risposte del cervello dei musicisti hanno mostrato una trasformazione neurofisiologica più efficiente e robusta a più livelli di elaborazione uditiva.


Osservando che: "I musicisti hanno mostrato una corrispondenza più stretta tra attività neurale e prestazioni percettiva" gli autori dello studio sostengono che: "Abbiamo dimostrato che la formazione musicale permette al cervello uditivo un invecchiamento migliore, conservando il riconoscimento vocalepiù a lungo. "


Fonte: Worldhealth

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