L’Ambrosia è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, il cui nome deriva dal greco άμβροτος (àmbrotos),che significa “immortale”, poichè rappresentava per gli antichi “il cibo che dava l'immortalità agli dei


L'ambrosia attuale non ha effetti di questo tipo e il nome è dovuto con ogni probabilità al fatto che è una pianta molto resistente, tanto da essere considerata infestante, diffusa in più di 30 specie nei vari paesi del mondo. Cresce
nei prati, lungo gli argini dei fiumi, sui margini delle strade e nei terreni abbandonati, ed è diffusa nelle regioni temperate dell'emisfero settentrionale, da metà agosto sino all'arrivo di temperature più fredde.



L’Ambrosia è fortemente allergenica: produce una grandissima quantità di granuli pollinici, tra i più allergenici di tutti i pollini, che vengono trasportati dal vento anche a distanze notevoli. E’ causa di rinite allergica, tra i cui sintomi si annoverano:rinite e congiuntivite, ma anche asma e dermatiti.

Se negli Stati Uniti, da cui la pianta proviene, ben il 40% della popolazione risulta essere allergico all’ambrosia, negli ultimi anni sono notevolmente aumentati i pazienti che ne soffrono anche in Italia, soprattutto nelle regioni del nord. Come è arrivata in Europa? Dapprima via cargo, probabilmente con sementi di cereali importate dagli USA, e ora via autostrada. Infatti il polline di ambrosia ha piccoli aculei che lo agganciano ai pneumatici dei veicoli.


“Gli allergici all’ambrosia sono in costante aumento” avverte Claudio Ortolani, direttore dell’Istituto Allergologico Lombardo. “Il record italiano è di Castellanza, in provincia di Varese, dove gli allergici sono il 15 per cento della popolazione”


I sintomi dell’allergia all’ambrosia si curano come quelli di altre pollinosi, ma occorre considerare che quella all'ambrosia è una rinite particolarmente forte. Può quindi essere necessario utilizzare dosaggi superiori.