Integratori di Cromo Picolinato  


La ricerca scientifica più avanzata è impegnata a rispondere alla domanda ‘come posso evitare o ritardare l’inizio del diabete?’

Nel caso del diabete di tipo 1 si è ancora in fase iniziale di sperimentazione.

Nel caso del diabete di tipo 2, anche se i meccanismi non sono ancora del tutto chiari, è assodato che uno stile di vita corretto possa rappresentare un valido mezzo di prevenzione: l’esercizio fisico costante e la riduzione del grasso addominale contribuiscono a ritardare e forse a scongiurare l’inizio del diabete. Questa viene definita prevenzione ‘primaria’.

La prevenzione ‘secondaria’ è rappresentata invece dalle misure necessarie per evitare le complicanze del diabete: tanto più e tanto più a lungo si mantiene la glicemia a livelli normali, tanto meno è probabile l’insorgere delle microangiopatie (piede, occhio, reni). Per ridurre il rischio di macroangiopatie (che danno luogo a infarti e ictus)  è opportuno tenere sotto controllo anche la pressione, il colesterolo e la dislipidemia.





Meno infarti e mortalità con la cura precoce del diabete: lo studio più importante


Migliorare il controllo della glicemia nel diabete tipo 2 porta significativi benefici nel lungo periodo. Lo dimostrano i risultati a 30 anni del più classico degli studi in diabetologia - lo UK Perspective Diabetes Study (UKPDS) - condotto dall'Università di Oxford.
I ricercatori dell'Oxford Centre for Diabetes, Endocrinology and Metabolism hanno evidenziato che il controllo precoce della glicemia riduce il rischio di infarto (15%) e diminuisce la mortalità (13%), oltre ad avere effetti positivi sulle più tipiche complicanze del diabete, come i danni agli occhi (retinopatia) e ai reni.

Lo UKPDS è stato il primo studio su larga scala (oltre 5.000 persone arruolate e studiate tra il 1977 e il 1997) a dimostrare che le complicanze del diabete tipo 2 non sono inevitabili, ma possono essere prevenute controllando efficacemente la glicemia e la pressione del sangue. I risultati dell'indagine hanno cambiato il corso della diabetologia e costituiscono le basi sulle quali si fonda l'attuale schema di cura della malattia.
Al termine dello studio, nel 1997, i pazienti vennero inviati ai rispettivi centri di cura e proseguirono la propria terapia antidiabetica. Tuttavia, nei successivi 10 anni, i ricercatori di Oxford li hanno tenuti sotto costante osservazione, senza tuttavia intervenire a modificare il trattamento cui erano sottoposti.
I risultati mostrano che, nonostante nel controllo della glicemia non siano più evidenti differenze tra i diversi gruppi cui appartenevano i pazienti al tempo dello studio, e queste differenze si siano annullate rapidamente, il vantaggio conferito dalla precocità dell'intervento, sia nella retinopatia sia nel danno renale, è rimasta immutata nel tempo: un vero è proprio effetto "memoria" (legacy effect).

Inoltre, e questo è forse il dato più rilevante, si sono ottenuti ulteriori miglioramenti sia nella riduzione del rischio d'infarto sia nella mortalità.

"Adesso sappiamo con certezza che trattare il diabete tipo 2 il più precocemente possibile alla diagnosi non solo riduce le complicanze, ma porta benefici duraturi, proprio grazie a un effetto 'memoria' del controllo glicemico", ha dichiarato Rury Holman della Oxford University, capo investigatore dello studio. "Senza dubbio questi risultati sottolineano l'importanza della diagnosi e dell'intervento terapeutico precoci", ha aggiunto.

Lo stesso effetto, secondo i dati UKPDS presentati oggi, non si è ottenuto per la pressione arteriosa. Per David Matthews, Presidente dell'Oxford Centre for Diabetes, Endocrinology and Metabolism: "Per la glicemia conta sia quanto un paziente venga curato e controllato oggi, sia quanto lo sia stato in passato. Per la pressione, invece, sembra importante solo la terapia in corso, e questo conferma l'importanza del mantenere i valori pressori sotto controllo sempre, per minimizzare il rischio di complicanze".



La prevenzione della malattie croniche

L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato un rapporto “Preventing chronic diseases: a vital investment” (Prevenire le malattie croniche: un investimento vitale) nel quale sostiene che un’azione globale sulla prevenzione delle malattie croniche potrebbe salvare la vita a 36 milioni di persone che rischiano altrimenti la morte entro il 2015.


Nella maggioranza dei casi, i fattori di rischio delle malattie croniche sono pochi, conosciuti e prevenibili. Tre dei più importanti sono una dieta poco sana, l’inattività fisica e il consumo di tabacco. Globalmente, questi fattori di rischio stanno aumentando. Le popolazioni infatti tendono a convertire la propria dieta sempre più verso una alimentazione ricca di grassi e di zuccheri. Oltre un miliardo di persone nel mondo sono oggi sovrappeso o obese, e l’Oms prevede che questo numero salirà a 1,5 miliardi entro il 2015, se non si prendono contromisure immediate. Al tempo stesso le situazioni abitative e lavorative inducono a ridurre notevolmente l’attività fisica. L’aumento di attività di marketing e di vendita di tabacco e sigarette, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, comporta una crescente esposizione ai rischi da fumo.
 

Nel rapporto, vengono discusse le numerose conoscenze, basate su prove di efficacia, relative a misure poco costose ed efficaci che consentirebbero rapidi miglioramenti dello stato di salute e per le quali i benefici sono ben superiori ai costi.

Leggi il Rapporto “Prevenire le malattie croniche: un investimento vitale” in Italiano

 




Il Cromo Picolinato

 Il cromo è un importante elemento traccia per l'organismo umano la cui presenza negli alimenti viene ridotta con i processi di raffinazione. Il cromo picolinato favorisce il mantenimento di un corretto tasso glicemico perché aiuta l'azione dell'insulina e la sensibilità dei tessuti ad essa. Per il benessere cardiovascolare si è dimostrato che favorisce il colesterolo HDL e controlla quello LDL, quello totale e i trigliceridi. Per gli sportivi: favorisce l'assorbimento degli aminoacidi nelle cellule e il fisiologico utilizzo del glucosio per la formazione di energia. Associato ad un appropriato regime alimentare e a esercizio fisico, favorisce il metabolismo e la massa muscolare.

Il cromo picolinato può essere assunto mediante alimentazione e mediante integrazione. E’ presente in gran parte dei cibi integrali, ma soprattutto nel germe di grano, nelle noci, nel fegato, nei broccoli, nel lievito di birra e nei funghi.


Sono stati effettuati nel corso degli anni numerosi studi relativi all’ utilizzo di cromo picolinato per il controllo della glicemia nelle persone affette da diabete di tipo II . Alcuni di questi studi hanno evidenziato che il cromo picolinato produce benefici in uno o più parametri standard utilizzati per il monitoraggio del diabete, senza riportare effetti collaterali.



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