Integratori per chi svolge attività fisica



 


Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo – Prof. Luigi Iorio

in particolare: Capitolo 5. Il d-ROMs test in Medicina dello Sport. Rassegna di studi clinici


   

L’attività fisica sembra essere al centro di un nuovo “paradosso” scientifico, dopo quello francese, denominato “il paradosso dello sport”; infatti, a seconda di come viene svolta, essa può essere sia potente arma preventiva che causa di patologia.

Così, se una corretta attività sportiva migliora la qualità della vita e contribuisce a ridurre la morbilità e la mortalità per cardiovasculopatie, tumori e numerose malattie cronico-degenerative, un esercizio fisico incongruo altera il normale bilancio ossidativo, predisponendo all’invecchiamento precoce alle patologie da stress ossidativo.

Quando si parla di esercizio fisico incongruo, ci si riferisce sia alla carenza che all’eccesso di attività. Per esempio, la vita sedentaria favorisce il sovrappeso e l’obesità, condizioni, entrambe, che tendono ad associarsi a livelli mediamente più elevati di ROM nel siero rispetto a quanto riscontrato nei soggetti normopeso.

A questo proposito, uno studio comparativo ha dimostrato che un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30, una condizione che corrisponde ad un’obesità di I° grado secondo la classificazione dell’OMS, si associa a valori del d-ROMs test significamene più elevati di quelli rilevati nel gruppo normopeso di controllo (BMI<23), a parità di ogni altra condizione. D’altra parte, diverse discipline sportive che comportano un considerevole impegno muscolare, per l’intensità e/o per la durata dello sforzo, si accompagnano costantemente a variazioni dei livelli i marcatori biochimici di stress ossidativo che, in taluni casi, persistono anche dopo la prestazione atletica o l’impegno agonistico. Così, anche se bisogna bisogna distinguere tra dilettanti e professionisti e, soprattutto, fra soggetti allenati e soggetti non allenati, l’attività fisica eccessiva costituisce un innegabile quanto significativo fattore di rischio di stress ossidativo.


Test al cicloegometro

Studi condotti su soggetti in buone condizioni di salute hanno dimostrato che dopo esercizio fisico moderato i valori del d-ROMs test tendono ad aumentare significativamente rispetto a quelli osservati in condizioni di riposo, senza superare, tuttavia, il valore soglia di 350 U CARR (pari a 28.00 mg H 2 O 2 /dL); tuttavia, gli atleti correttamente allenati presentano livelli sierici di ROM mediamente più bassi di quelli rilevati nei soggetti non allenati. Dopo sforzo massimale (test al cicloergometro), invece, i valori del d-ROMs test aumentano indiscriminatamente, cioè indipendentemente dall’allenamento, superando la soglia sopra indicata di 350 U CARR.Tuttavia, un’ora dopo tale sforzo, mentre i soggetti regolarmente allenati tornano rapidamente ai loro valori, e comunque al di sotto di 300 U CARR, i soggetti non allenati mantengono più persistentemente elevati nel tempo i propri livelli sierici di ROM (>350 U CARR). Risultati analoghi sono stati riscontrati in uno studio condotto su 10 volontari sottoposti allo stesso test fino alla comparsa di crampi o dolori muscolari.

Questi dati suggeriscono che l’esecuzione regolare del d-ROMs test può essere utile nel “calibrare” l’allenamento e rendere possibili sforzi muscolari più prolungati agli atleti senza aumentare il rischio di lesioni da radicali liberi.