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Numerosi studi effettuati negli ultimi anni hanno suggerito un effetto protettivo da parte delle interazioni sociali - come ad esempio la partecipazione a circoli ludici - sulle capacità cognitive.

  Rosebud O. Roberts, della Mayo Clinic (Minnesota, USA), e colleghi hanno valutato i dati raccolti su 256 uomini e donne, di età compresa tra 85-89 anni, con normale funzione cognitiva, che hanno compilato i questionari  relativi alle proprie attività tipiche a 20/30/50/80 anni.

I ricercatori hanno estratto le loro condizioni di salute dalle cartelle cliniche. Ogni 15 mesi per circa quattro anni, i partecipanti hanno completato controlli di stato mentali con test di memoria,  linguaggio, abilità visuo-spaziali e funzione esecutiva, che include capacità come ragionamento e problem-solving. Durante lo studio, 121 dei 256 partecipanti hanno sviluppato deficit di memoria, che non riguardavano il loro funzionamento quotidiano, ma che avrebbero potuto poi progredire in demenza o decadimento cognitivo lieve.

Coloro che hanno detto di essere impegnati in attività culturali, attività sociali, o viaggi dopo i 50 anni avevano circa la metà delle probabilità di sviluppare decadimento cognitivo lieve rispetto a coloro che non praticavano queste attività.

Osservando che "Alcuni fattori di stile di vita possono ridurre il rischio di decadimento cognitivo negli anziani" gli autori dello studio sostengono che: "Ciò implica che le strategie preventive per  evitare il decadimento cognitivo dovrebbero essere intraprese almeno nella mezza età e dovrebbero persistere per tutta la vita "
 

Fonte: Worldhealth

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