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Una malattia vascolare grave e talvolta fatale è l’embolia polmonare, causata da un'ostruzione delle arterie polmonari da parte di coaguli di sangue, generalmente formatisi nei vasi sanguigni degli arti inferiori.
Toru Shirakawa, dellaa Osaka University (Giappone), e colleghi hanno completato uno studio della durata di 18 anni che ha coinvolto 86,024 uomini e donne di età compresa tra 40 e 79 anni, che hanno auto-riferito per quanto tempo hanno guardato la televisione tutti i giorni e che sono stati seguiti per una media di 18,4 anni.
  
I morti per embolia polmonare sono stati identificata da certificati di morte. Il tempo trascorso davanti alla tv è stato diviso in tre gruppi: meno di 2,5 ore, da 2,5 a 4,9 ore e 5 o più ore al giorno.
Il pericolo di morte per embolia polmonare in relazione al tempo di esposizione alla televisione è stato calcolato dopo un aggiustamento per età al basale, sesso, storia di ipertensione, storia di diabete, abitudine al fumo, indice di massa corporea, abitudini sportive, stato di menopausa. Durante il periodo di follow-up ci sono stati 59 morti per embolia polmonare. I ricercatori hanno scoperto che le persone che hanno guardato la televisione per più di cinque ore al giorno avevano il doppio del rischio di embolia polmonare fatale rispetto a coloro che l’hanno guardata per meno due ore e mezzo al giorno. L'associazione è stata più evidente nelle persone sotto i 60 anni di età in cui guardare la televisione più di cinque ore al giorno era associato ad un rischio sei volte superiore di embolia polmonare fatale rispetto al vederla meno di due ore e mezzo al giorno.
 
Il ricercatore capo ha commentato: "Abbiamo dimostrato che la visione televisiva prolungata può essere un comportamento a rischio di morte per embolia polmonare a causa dell’immobilità delle gambe durante la visione della televisione, che protratta per molte e molti giorni nel corso della vita, può risultare fatale".
 
Fonte: Worldhealth