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Può il matrimonio essere la chiave per una vita più lunga?


Secondo una nuova ricerca, non avere un partner stabile durante la mezza età produce un maggior rischio di morte prematura.


La ricerca curata dal Dr. Ilene Siegler e colleghi della Duke University Medical Center degli Stati Uniti, è stata pubblicato sulla rivista Annals Springer of Behavioral Medicine.

Siegler e colleghi hanno esaminato l'effetto del matrimonio e della sua durata durante la mezza età in relazione al rischio di morte prematura.
Hanno analizzato i dati di 4.802 persone nate nel 1940, valutando la stabilità e i cambiamenti del loro stato civile durante la mezza età, la loro personalità all'ingresso al college (età media 18 anni), la loro situazione socioeconomica e i comportamenti a rischio per la salute. Hanno scoperto che avere un partner stabile durante la mezza età riduce il rischio di morte prematura: chi non si è mai sposato ha più del doppio delle probabilità di morire prima rispetto a coloro che hanno avuto un matrimonio stabile per tutta la loro vita. Essere single, o aver subito la perdita del partner senza trovarne un successivo, aumenta il rischio di morte precoce durante la mezza età e riduce la durata della vita da anziani. Anche in presenza di altri fattori rischiosi, legati alla personalità e alla salute, lo stato civile ha continuato ad avere un grande impatto sulla sopravvivenza.


Gli autori concludono: "I nostri risultati suggeriscono che la presenza di un compagno stabile durante la mezza età rappresenta un supporto emozionale e funzionale, strettamente correlato alla mortalità”


Fonte:

Siegler IC et al (2012). La coerenza e la tempistica delle transizioni coniugali e la sopravvivenza durante la mezza età: il ruolo dei comportamenti a rischio della personalità e della salute. Annals of Behavioral Medicine.