Integratori di Vitamine

 


 
L'industria alimentare è un settore colosso che fattura trilioni di dollari che spende miliardi di dollari in marketing negli Stati Uniti. Recentemente è avvenuta una svolta nella coscienza sociale, con un numero crescente di persone in cerca di scelte più sane, anche dal punto di vista alimentare. A causa di questo  cambiamento culturale, l'industria alimentare della salute è cresciuta vertiginosamente negli ultimi anni.

Per capitalizzare il desiderio di scelte naturali, l'industria alimentare ha scelto di rendere consapevoli i clienti attraverso annunci pubblicitari e etichette. Ma non sempre si tratta di informazioni veicolate correttamente.

Vediamo quali sono gli ingredienti e le etichette che vengono commercializzati come sani, ma che sono tutt'altro che salutari.
 
 

1. Oli da cucina 

Oli di semi industriali, quali oli di colza, vegetali, soia e mais sono commercializzati come scelte sane per la cottura. Il problema con questi oli è che hanno un alto contenuto di grassi polinsaturi: una dieta ricca di questi grassi  provoca infiammazione sistemica nel corpo, che è una comunanza di fondo con tutte le moderne malattie degenerative croniche, tra cui malattie cardiache e diabete.



2. Noci tostate industriali

Le noci tostate che vengono vendute nei supermercati  in genere includono oli di semi industriali, grassi trans/ parzialmente idrogenati, che possono contribuire all’infiammazione. Un altro problema quando si tratta di noci tostate è che i grassi monoinsaturi e polinsaturi sono molto inclini all'ossidazione alle alte temperature.
 


3. Nettare di agave

Questo dolcificante  è descritto come "sano". Cibi dolcificati con nettare di agave sono propagandati come alimenti a basso indice glicemico e quindi una scelta migliore per la salute. I gradi di indice glicemico si basano su quanto velocemente si alza il livello di zuccheri nel sangue: indice eccessivamente semplicistico per determinare se un alimento è "buono" o "cattivo". Il nettare di agave e altri alimenti ad alto contenuto di fruttosio non provocano picchi insulinici, ma hanno un impatto stressante sul fegato, contribuendo alla malattia del fegato grasso e all’insulino-resistenza.


4. Alimenti a basso contenuto di grassi

Dal 1950, il grasso è stato limitato negli alimenti, ritenendolo responsabile di intasare le arterie e farci ingrassare. In realtà, abbiamo bisogno di grassi sani per la nostra salute. Il cervello, il sistema immunitario, gli ormoni e le cellule dipendono da questi preziosi macronutrienti. Oltre ad essere carente di grassi sani, quando un alimento è etichettato a "basso contenuto di grassi", significa spesso che hanno sostituito il grasso con zucchero trasformato o prodotti chimici.


5. Alimenti senza zucchero

Questo termine usato nell’etichettatura dei prodotti alimentari confonde molte persone che stanno cercando di dimagrire. Essi consumano bevande senza zucchero e cibi light, pensando di fare una scelta salutare. Molto spesso però al posto dello zucchero sono contenuti dolcificanti artificiali, anche essi poco salutari. Se si vuol fare una scelta sana, meglio preferire, ad esempio, a una bibita con zucchero o dolcificata, l’acqua con un po’ di limone o lime.



6. Cereali integrali 

L'ibridazione del nostro approvvigionamento di grano ha creato zuccheri "super" e aumentato il contenuto di glutine, può essere dunque che anche prodotti integrali siano poco sani per l'organismo.


7. Prodotti senza glutine 

La popolarità del “senza glutine” ha portato con sé un sacco di cibi spazzatura. Possono contenere sostanze nutritive carenti, oli rancidi senza glutine, zucchero trasformato senza glutine..Solo perché qualcosa è etichettato come "senza glutine" non è detto che sia sano!


8. Alimenti etichettati "all natural" 

Definire un cibo "naturale" è probabilmente la scelta più comunemente fatta dal marketing alimentare. Il termine "naturale", quando viene utilizzato sull'etichetta di un alimento inscatolato, non significa praticamente nulla. Qualsiasi cosa, purché originaria della terra può essere etichettata come "naturale", a prescindere da quanto trasformata o privata di nutrienti possa essere.
 


Fonte: Worldhealth

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