DEFINIRE UNO SPUNTINO “PASTO” PUO’ PORTARE BENEFICI
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Etichettare alcuni cibi come “pasti” e non snack o spuntini potrebbe ridurre l'eccesso di cibo, secondo un nuovo studio.
La ricerca ha incluso 80 persone a cui è stato chiesto di mangiare un piatto di pasta presentato come uno spuntino (mangiato in piedi da un piatto di plastica con una forchetta di plastica) o un pasto (mangiato seduti a un tavolo da un piatto di ceramica con una forchetta di metallo).
Dopo aver consumato questo cibo, i partecipanti sono stati invitati a consumare altri alimenti, come cracker e M & Ms. Coloro che avevano mangiato la pasta presentata come “spuntino” mangiavano molto di più durante il test successivo di quelli che avevano mangiato la pasta presentata come “pasto”. Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista “Appetite”.
“Con le nostre vite sempre più caotiche, un numero sempre maggiore di persone mangiano in viaggio e consumano alimenti etichettati come "snack" ", ha detto l'autrice dello studio Jane Ogden, professore di psicologia della salute all'Università del Surrey, in Inghilterra. "Quello che abbiamo scoperto è che coloro che consumano snack hanno maggiori probabilità di mangiare troppo perché potrebbero non realizzare o addirittura ricordare quello che hanno mangiato. Per superare questo problema, dovremmo chiamare il nostro cibo “pasto” e mangiarlo all’orario del pasto, essendo più consapevoli di ciò che stiamo mangiando in modo da non mangiare troppo”
"Sebbene possa sembrare una sciocchezza, può funzionare. Mangiare piccoli pasti durante il giorno e chiamarli “pasti” e non “snack”. La mente è una cosa complicata e spesso gioca brutti scherzi” ha dichiarato il Dr. Ronald Klatz, Presidente della A4M.
Fonte: Worldhealth